Nel corso dei decenni abbiamo visto nascere diverse correnti alimentari, dai vegetariani ai vegani, dai crudisti ai fruttariani; oggi nasce, in America, una nuova “corrente nutrizionistica” che promette, oltre a un nuovo stato di salute per il corpo, a che quello del pianeta.
Stiamo parlando dei reducetariani, ossia persone che decidono di ridurre drasticamente il consumo di carne sia per motivi di salute, che anche per coscienza ecologica e ambientale. Meno carne, non tutti i giorni, con una maggiore attenzione alla sua provenienza, per limitare il consumo di prodotti provenienti da allevamenti intensivi, con tutte le problematiche etiche e ambientali che comportano, preferendo gli stili di allevamento più rispettosi dell’animale e del territorio.
Ridurre, e non eliminare del tutto, per stare meglio tutti: questa potrebbe essere una soluzione alternativa al veganesimo, che, secondo le stime, viene abbandonato dall’84% delle persone che provano a intraprenderlo, per l’estrema difficoltà a rinunciare del tutto a un alimento come la carne.
