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Rifiuti e burocrazia: un binomio che spesso genera confusione e incertezza. Vediamo allora di fare un po’ di chiarezza sulla Tari, la tassa sui rifiuti, e sulle eventuali esenzioni sui rifiuti speciali. La Tari comporta una tassa fissa, che corrisponde al costo del servizio, a cui va aggiunta una parte variabile, che cambia in base alla quantità dei rifiuti che vengono prodotti.

E come funziona per chi produce rifiuti speciali? Qual è l’iter giusto da seguire? I rifiuti speciali sono quelli che derivano dalla lavorazione industriale, da quella artigianale, commerciale e di servizio. Questi possono essere paragonati ai rifiuti urbani da parte del Comune anche se non è possibile assimilare qualsiasi tipo di rifiuto.

Se un rifiuto speciale è paragonato a un rifiuto urbano, il cittadino è tenuto a pagare la Tari, anche se il Comune è obbligato a ridurre la tassa in base alla quantità di rifiuti che si dimostra aver già sostenuto a proprie spese. Lo sconto, però, non è calcolato in automatico, ma deve essere richiesto dal cittadino che intende usufruirne compilando il modulo per farne richiesta.

Se, invece, i rifiuti speciali non sono assimilabili da parte del comune, il cittadino non è tenuto a versare la Tari. L’esenzione non avviene in automatico, anche questa volta, ma è necessario inoltrare la richiesta al Comune e dimostrare che lo smaltimento è stato effettuato a proprie spese secondo la legge e le normative vigenti.

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