Lo scorso agosto (2018) è entrata in vigore una nuova modica della normativa che disciplina i Raee, ossia tutti quei rifiuti che arrivano dagli apparecchi elettrici ed elettronici. Dove buttiamo lavatrici, lavastoviglie, ma anche tablet e smartphone quando non funzionano più?
Nel momento in cui gli apparecchi non possono essere oggetti di raccolta differenziata, i singoli consumatori dovranno portare i propri dispositivi presso il centro di raccolta specializzato del proprio comune di appartenenza.
Il primo problema è che non tutti lo fanno e non sono rari i casi in cui si vedono rifiuti di questo genere abbandonati ovunque, anche per strada purtroppo. Ma c’è una buona notizia, che speriamo possa arginare questo fenomeno in tempi brevi.
Dallo scorso agosto, in base alla modifica, sono sei le categorie a cui si deve fare riferimento e rispettivamente le classi sono suddivise in tre categorie aperte e tre categorie specifiche. Le categorie aperte permettono di considerare come rifiuti Raee alcuni prodotti ed elettrodomestici che prima invece venivano esclusi da questo tipo di classificazione.
Un ulteriore passo in avanti, quindi, e un contesto rinnovato che abbraccia nuove categorie e quindi nuovi rifiuti che potranno ora, con la collaborazione di tutti, essere destinati ai centri di raccolta e quindi al recupero.
In questo modo si è ufficialmente aperta la strada verso una visione più ampia di questo tipo di raccolta e si spera che l’effetto sia quello di aumentare la raccolta, anche nell’ottica del raggiungimento degli obiettivi europei fissati per il 2019 e della possibilità si sconfiggere l’abbandono abusivo.
Se la materia è ostica, se non avete molto tempo da dedicare a questo aspetto burocratico, che pure è molto importante, vai sul sicuro e affidati a noi di Ambeco. Ci occupiamo di raccolta e di smaltimento rifiuti, anche Raee, quindi di apparecchi elettronici ed elettrici come pc, stampanti, monitor, condizionatori, frigoriferi ma anche lampade e cavi elettrici.