Il problema della plastica negli oceani è sempre sotto agli occhi di tutti e molte persone, da tutte le parti del mondo, cercano di contribuire a risolvere con i mezzi che hanno a disposizione. Questa volta tocca a una startup americana che, prendendo ispirazione dalla celebre invenzione di Peter Lewis, che comprime i rifiuti di plastica facendoli diventare dei grossi blocchi, ha creato qualcosa di molto simile, con il vantaggio di aver messo a punto un processo atossico, sicuro e sostenibile.
Il risultato di questi blocchi di plastica compressi si chiama RePlast; la plastica può essere facilmente trasformata in blocchi senza che si debba per forza lavare i rifiuti. I blocchi ottenuti sono resistenti nel tempo e contribuiscono a diminuire del 95% le emissioni di gas serra nell’ambiente. E se si potesse utilizzare un sistema simile nell’edilizia? L’ambiente sarebbe più pulito, più sostenibile e se ne trarrebbero diversi benefici. Non ci resta che aspettare di saperne di più, quando i tempi saranno forse più maturi perché imprese, privati ed enti possano prendere in considerazione progetti simili!