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A questa domanda vorremmo poter rispondere in modo positivo, ma la verità è che non ci sono buone notizie quando parliamo degli scarti che si producono durante le lavorazioni edilizie. Almeno il 90% dei rifiuti, queste le stime secondo il Centro Materia Rinnovabile, non viene tracciato e non viene smaltito come dovrebbe. In altre parole, questo significa che non sappiamo dove vada a finire la maggior parte dei rifiuti prodotti in ambito edilizio.

Pensate a tutti quei materiali che vengono impiegati all’interno di un cantiere. Parliamo di cavi, ma anche di cemento e infissi: quasi nulla di tutto ciò viene smaltito a norma di legge! Ma quali sono i motivi che hanno portato a questa delicata situazione? In primo luogo non possiamo evitare il fattore burocrazia e tutte quelle pratiche che prevedono un censimento regolare dei rifiuti, che non vengono eseguite nel modo corretto.

A questo si aggiunge l’assenza di una vera e propria analisi dei rifiuti che si potrebbero, e dovrebbero, riciclare in nome di pratiche molto più virtuose. Da non dimenticare poi, il contesto troppo spesso fuori controllo in cui molte delle ristrutturazioni edilizie vengono effettuate, senza sottostare ai criteri di sicurezza. Un tris letale, insomma, che dovrebbe richiamare immediatamente l’attenzione delle istituzioni su maggiori controlli, rigidi e serrati.

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