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Tazze in “fibra di riso”, posate commestibili, cucchiai di mais, verrine di fecola e alimenti avvolti da speciali pellicole protettive che, finito il pasto, possono essere mangiate; è questa, la tendenza del futuro che vede coinvolti designer, biologi, artisti e ingegneri di tutto il mondo: la creazione di contenitori commestibili, che permetteranno di ridurre drasticamente la produzione di rifiuti legati all’imballaggio di alimenti, che attualmente costituiscono la stragrande maggioranza dei rifiuti.

Uno dei principali attori di questa rivoluzione “commestibile” è Riccardo di Leo, dottorando venticinquenne che ha recentemente vinto un premio nel corso di un evento organizzato a Uppsala, in Svezia, dalla European federation of food science and technology: il suo progetto è un prodotto che potrebbe essere definito una specie di Domopak commestibile.

D’altronde, è l’uomo che crea i rifiuti, quindi è anche giusto che sia l’uomo a sbarazzarsene, nel modo più creativo possibile: mangiarli!

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