Un interessante documentario, prodotto da Ecosin, sui problemi e sulle soluzioni possibile nella Terra dei fuochi, quella terra di nessuno che abbraccia le province di Napoli e Caserta, una terra alla quale nessuno si era mai interessato, prima che iniziassero a incrementare in modo considerevole e sospetto le morti per tumore e altri gravi patologie causate da un’aria che è diventata più che insalubre… addirittura irrespirabile. E queste malattie colpiscono soprattutto i bambini, i soggetti più deboli ed esposti.
È una storia di abuso ambientale vecchia di anni, se non addirittura di decenni, che ha trasformato una bella provincia in un vero e proprio ricettacolo di rifiuti industriali che nessuno voleva o che sarebbe stato troppo costoso smaltire in modo corretto e legale, una discarica a cielo aperto dei rifiuti di tutte le aziende locali che lavorano nel “settore” della contraffazione e che quindi non possono smaltire legalmente.
Il risultato? I roghi, quei roghi che vengono appiccati deliberatamente per far sparire qualsiasi traccia di smaltimenti illeciti, ma che immettono nell’atmosfera, nella terra, nell’acqua e nell’aria una quantità ormai insopportabile di veleni ed esalazioni tossiche, che vengono poi respirate dalle persone che vivono nella zona.
E se è vero che forse l’attenzione di cui adesso è oggetto la zona e una nuova coscienza ambientale potrebbero, forse, rallentare l’abuso e lo scempio che è andato avanti indisturbato per oltre vent’anni, è anche vero che ormai è troppo tardi per poter pensare che l’area si recuperi da sola, ed è necessario che sul suolo vengano effettuati controlli, risanamenti, lavori di riqualificazione e bonifiche ambientali.
Ma il problema non è così circoscritto come sembrerebbe, perché il malcostume di smaltire illegalmente i rifiuti si sta propagando, cavalcando l’onda camorristica in forte espansione su tutto il territorio, anche nel resto dell’Italia, ad esempio in zone fortemente industrializzate come il bresciano, alla cui ancora piccola, ma pericolosissima “terra dei fuochi del Nord” abbiamo dedicato un articolo poco tempo fa.
E la colpa di questa continua aggressione nei contorni del territorio e delle persone che lo abitano, non smetteremo mai di ripeterlo, è nostra, è di chi vede e tace, è di aziende criminali e di chi sceglie i loro prodotti e i loro servizi.