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Paola Cassoni, la custode del santuario naturale di Bimblebox, lotta contro i magnati del carbone

Siamo in Australia, più precisamente nell’entroterra del Queensland, dove sorge il magnifico santuario naturale di Bimblebox, una zona arida e desertica ma, allo stesso tempo, uno dei rari ecosistemi naturali rimasti ancora tali, dove piante ed animali nativi della zona sono preservati nel loro habitat.

Paola Cassoni, questo è il nome della custode parmigiana del santuario di Bimblebox, vive in questo luogo da più di 15 anni. Da quando ha deciso di trasformare questa zona in un rifugio naturale, per preservare al meglio la sua integrità, ha dovuto più volte affrontare devastanti incendi e ricominciare tutto d’accapo.

Ma l’amore per la natura e per le specie che popolano questo luogo quali rettili, echidna, canguri, emu e svariati uccelli ed insetti, le hanno dato la forza di continuare. Purtroppo però, quelli che sembravano ostacoli superabili sono oggi situazioni inarrestabili e indipendenti da qualsivoglia sforzo e volontà.

Era il 2007, quando Paola si è trovata per la prima volta ad affrontare una nuova minaccia; alla sua porta bussano i tecnici minerari che vogliono praticare perforazioni nel terreno del santuario alla ricerca del carbone. A nulla è servito rivolgersi ai vari dipartimenti per la tutala dell’ambiente, nonostante Bimblebox sia a tutti gli effetti un santuario naturale riconosciuto dal governo.

“Se arriveranno anche le miniere di carbone”, dice Karl, il figlio 14enne di Paola, “il nostro sforzo sarà reso vano e tutto verrà distrutto”.  E noi non possiamo che augurarci che il suo appello non cada nel vuoto!

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